In estetica è dagli anni 90 che sentiamo parlare di alfaidrossiacidi o betaidrossiacidi, dapprima presentati come la panacea per ogni inestetismo quali rughe, macchie ipercromatiche, acne ecc.. ma poi, nel corso degli anni, hanno trovato la loro giusta collocazione, definendo bene la loro funzione, facendo chiarezza anche su cosa può usare l’estetista e cosa invece può utilizzare il medico. Pertanto vediamo cosa sono e cosa contengono gli esfolianti chimici.
La frutta e gli esfolianti chimici
Gli esfolianti chimici sono cosmetici che servono per la rimozione dei corneociti in fase di sfaldamento sulla superficie della pelle. Essa è promossa dall'applicazione di sostanze chimiche in grado di determinare un (letterale) disfacimento controllato dello strato corneo superficiale, seguito da una desquamazione e dall’aumento del turn-over cellulare. Quelli più conosciuti sono gli alfaidrossiacidi ed altri acidi della frutta (acido malico dalle mele, acido tartarico dall'uva, acido glicolico della canna da zucchero, acido citrico degli agrumi, acido mandelico dalle mandorle, ecc.) sono molto utilizzati per le loro proprietà esfolianti ed antiossidanti. Tale effetto è ottenuto grazie all'asportazione più o meno intensa delle cellule morte dalla superficie epidermica; in questo modo si stimola il rinnovamento cellulare, donando alle pelle un aspetto più uniforme e luminoso. Gli acidi della frutta, in particolare, riescono a sciogliere i legami che uniscono le cellule morte a quelle vive, facilitandone l'allontanamento e la caduta grazie alle loro piccolissime dimensioni , che gli permettono di penetrare in profondità. In commercio esistono prodotti contenenti acidi della frutta in diverse concentrazioni, ideali per il trattamento quotidiano, per quello periodico o per quello specialistico. Eccedere con il loro utilizzo, significa causare un anomalo assottigliamento della pelle , che la renderà più fragile ed indifesa rispetto alle aggressioni esterne , fino a provocare microabrasioni cutanee e la rottura dei capillari. I prodotti commerciali contengono acidi della frutta in concentrazioni basse, normalmente comprese tra il 5 ed il max 10%, in modo da essere tollerati un po' da tutti i tipi di pelle e carnagione, svolgendo un azione idratante e non esfoliante.
Quale e' la concentrazione degli alfaidrossiacidi nei prodotti per uso medicale?
La percentuale deghi AHAs, in prodotti professionali destinati all’utilizzo medicale, può superare il 50% con valori di pH nettamente inferiori a 3, dove, con l’applicazione di questi, si “sbuccia” letteralmente la pelle , effettuando peeling anche molto aggressivi dove il paziente dovrà attenersi per circa 15 giorni a delle norme igieniche e protettive notevoli. Inoltre, dato che la pelle in quel preciso momento non è dotata delle sue tre barriere cutanee che la proteggono, dovrà evitare di esporsi agli agenti atmosferici e sottoporsi a trattamenti topici e terapici quali uso di antibiotici.
Qual’e’ la percentuale di acido consentita nei prodotti cosmetici che puo' usare l’estetista?
Le estetiste possono usare prodotti con concentrazioni del 30% massimo e con un pH non inferiore a 3, dove l’azione esfoliante è profonda con risultati anche molto evidenti. Anche se non sbucceranno mai la cute come un peeling eseguito dal medico, questo tipo di approccio risulta comunque efficace nel tempo. In genere, risultati apprezzabili si notano anche dopo il primo trattamento in istituto, ma come detto sopra non bisogna eccedere. L’operatore professionista, quale è l’estetista , deve valutare bene il primo parametro, il SUBSTRATO ovvero lo spessore dello strato corneo della cliente, perché un numero di trattamenti troppo ravvicinati e numerosi su un substrato sottile assottiglierebbe troppo l’epidermide, non dandole il tempo necessario per ricostituire le sue difese, rendendola più suscettibile alle aggressioni esterne. Poi dovrà tenere conto del secondo parametro ovvero la PERCENTUALE pura di AHAs, presente nel cosmetico, anche se non si può superare il limite consentito dalla legge N° 1 del 4 gennaio del 1990. Per ultimo e non meno importante c’è il terzo parametro, ovvero il pH del cosmetico che contiene la percentuale di acido, anche qui non si può superare il limite consentito. Tenute conto di tutti questi parametri si possono ottenere risultati splendidi senza arrecare alcun danno alla cute. Alle prime applicazioni, i prodotti a base di acidi della frutta possono provocare leggeri rossori, bruciori e pizzichii, ma in genere tali effetti svaniscono in breve tempo; qualora perdurassero o fossero particolarmente intensi, il trattamento va sospeso immediatamente e va tamponato con una soluzione tampone a pH basico. In questa stagione autunnale per togliere spessore e grigiore, alla pelle del viso, si consigliano trattamenti a base di AHAs , che levigano e illuminano la pelle , tipo il nostro trattamento all’acido mandelico, che lavora su più inestetismi contemporaneamente quali macchie, rughe e opacità, con risultati straordinari mirati sempre al mantenimento in buono stato di quell’abito unico ed inimitabile: la NOSTRA PELLE.