I peli ricrescono, questi maledetti!
Già, noi donne siamo da sempre destinate a combattere tutta la vita contro la ricrescita dei peli sul nostro corpo.
Ma perché i peli ricrescono continuamente? C’è una soluzione definitiva per evitarlo?
Oppure possiamo diluire le nostre frequentazioni mensili con l’estetista?
La fisiologia del pelo
Il primo motivo in assoluto è di origine fisiologica. La produzione dei peli non è un’azione continua, ma segue un ciclo vitale secondo il quale il follicolo pilifero entra in una fase quiescente con espulsione del pelo, una fase di riposo e una fase di ricrescita.
Questo ciclo riguarda i follicoli piliferi già esistenti alla nascita. Il ciclo è composto da tre fasi: anagen, catagen e telogen.
Il ciclo è indipendente per ogni follicolo e quindi il numero di follicoli quiescenti o a riposo non è costante, pertanto non tutti i peli si trovano nella stessa fase nello stesso momento.
L'anagen è la fase di crescita e produzione che è contraddistinta dalla ripresa di attività della matrice che spinge le cellule della papilla verso il colletto con la ricostruzione del bulbo.
La fase di anagen stessa è suddivisa in ulteriori fasi, in tutto 6: anagen I, anagen II, anagen III e anagen IV che complessivamente sono chiamate protanagen, anagen V detta mesanagen e anagen VI detta metanagen.
Il catagen è la fase successiva all'anagen. In questo periodo l'attività della matrice cessa, lasciando il pelo depigmentato.
Le cellule del bulbo vengono eliminate lasciando la papilla scoperta, mentre la parte più profonda del pelo si atrofizza ed assume l’aspetto di clava rovesciata, staccandosi pia piano dalla papilla, originando la radice, ovvero la parte profonda del pelo non a contatto con la matrice.
La struttura rigonfiata del pelo gli consente di resistere nel follicolo se non viene perduto per una semplice trazione.
La riduzione del pelo raggiunge il suo apice durante il telogen, la fase di riposo, la papilla si riduce ad una piccola sfera che rimane nella parte più profonda del follicolo per poi riprendere la sua attività di produzione.
Intervenire per arrestare la ricrescita del pelo
Là dove noi operatori del settore vogliamo distruggere o quantomeno danneggiare la matrice del pelo, per non farlo crescere più nel tempo, dobbiamo operare durante la prima fase del catagen, quando il pelo è piccolo, appena è visibile sulla cute, ma è ancora legato alla matrice. Effettuando una epilazione con cera, a caldo o a freddo, e poi con trattamenti foto pilanti, questo è il momento strategico per eliminarli, progressivamente nel tempo, applicando magari dopo l’epilazione un prodotto cosmetico a base di un enzima proteolitico ad azione selettiva, come la papaina contenuta nelle fiale ritardanti .
L’enzima papaina e la sua applicazione
Gli enzimi sono i catalizzatori dei sistemi biologici, il loro ruolo consiste nel facilitare le reazioni attraverso l’interazione tra il substrato (la molecola che partecipano alla reazione chimica) ed il proprio sito attivo (la parte di enzima in cui avvengono le reazioni), formando un complesso.
Avvenuta la reazione, il prodotto viene allontanato dall’enzima, che rimane disponibile per iniziarne una nuova. L’enzima infatti non viene consumato durante la reazione né altera l’equilibrio chimico della reazione stessa.
Le fiale ritardanti Flamingo sono un prodotto unico in grado di raggiungere la matrice del pelo e di distruggerla attraverso l’azione enzimatica della papaina avente proprietà proteolitiche ovvero di ledere la proteina chiamata cheratina costituente maggiore del pelo.
Questi prezioso principio attivo di origine vegetale ha la capacità di sciogliere le proteine delle cellule morte o lesionate lasciando intatte quelle sane.
Applicata dopo l’epilazione la papaina raggiunge la matrice precipitando nel follicolo, sciogliendo tutte le cellule già lese dall’epilazione stessa.
Questa operazione, ripetuta periodicamente, rende la matrice inattiva, risolvendo il problema dei peli superflui.
I PELI CRESCONO E RICRESCONO?
Si, purtroppo. La fisiologia del pelo come spiegata pocanzi vuole questo, ma molteplici sono i fattori che influenzano tale evento. I maggiori responsabili sono i disturbi ormonali.
Infatti nella donna distinguiamo due diversi tipi di patologia l’ipertricosi e l’irsutismo, ma ne parleremo la prossima volta!