- Igiene e sicurezza
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La sterilizzazione degli strumenti di lavoro è la fase finale di un processo di sterilizzazione che prevede prima la decontaminazione, il lavaggio, la disinfezione e se necessario, il confezionamento. La sterilizzazione può essere eseguita a freddo per mezzo di soluzioni apposite, o a caldo utilizzanto apparecciature che producono calore ad alte temperature. Non tutte le sterilizzazioni sono uguali, per ogni esigenza lavorativa può e deve essere utilizzato il tipo di apparecchio adatto allo scopo, quindi adatto all'applicazione degli strumenti che si devono sterilizzare. Ad esempio, un dentista, un tatuatore o un podologo, devono utilizzare, ad eccezione di alcuni casi, un'autoclave con vapore saturo(Classe B), mentre un centro estetico o di medici di base può utilizzare un'autoclave in classe S o N oppure una sterilizzatrice a calore secco. Neanche le autoclavi infatti sono tutte uguali.
In questo articolo analizzeremo come funziona la sterilizzazione degli strumenti in autoclave e la sua corretta preparazione.
La sterilizzazione in autoclave
Il processo di sterilizzazione nelle autoclavi avviene per mezzo del vapore.
Presupposto fondamentale è che il vapore sia saturo, che significa in un equilibrio costante tra temperatura e pressione, in modo da lambire perfettamente la superficie degli strumenti e cedergli il proprio calore in modo uniforme. Il calore rilasciato sullo strumento(134°C), altererà cosi la natura dei microrganismi presenti, permettendo la sterilizzazione.
Perchè sia presente solo vapore saturo nella camera dell'autoclave è fondamentale che l’aria sia evacuata. Eventuali residui d’aria, non miscelandosi con il vapore prodotto, si compatterebbero formando delle sacche più o meno grandi e vaganti all’interno della camera di sterilizzazione e lo strumento (o la parte di esso) che si dovesse trovare a contatto con una sacca d’aria non verrebbe sterilizzato perchè non raggiungerebbe la corretta temperatura di sterilizzazione nel tempo necessario.
L’aria cede calore molto più lentamente rispetto al vapore e, nell'autoclave che gestisce tempi molto brevi a temperature inferiori(in genere134 °C per 4 min) rispetto ad altre apparecchiture, questo non permetterebbe la sterilizzazione degli strumenti presenti all’interno della bolla d’aria.
Per verificare la corretta sterilizzazione occorre sempre e comunque controllare il funzionamento dell'autoclave e l'avvenuta sterilità mediante l'utilizzo di Test di controllo del processo di sterilizzazione.
La sterilizzazione con vapore saturo
La sterilizzazione con vapore saturo rappresenta la metodiche d'elezione per lo strumentario, per la sua praticità, economicità, efficacia e rintracciabilità. La fase della sterilizzazione ha il compito di inattivare tutti i microorganismi (comprese le spore) rimasti presenti dopo il lavaggio e la disinfezione. Negli studi odontoiatrici e podologici vengono prevalentemente utilizzate autoclavi di piccole dimensioni che devono essere di classe "B", che assicurano la sterilità di corpi cavi e/o porosi. Idem per gli studi Tattoo o i centri ove si pratichi il trucco semipermanente(ove non utilizzino solo strumenti usa e getta).
I centri estetici ed altri studi ove si operi su mucose sane e dove non sia necessaria, per termini di legge, l’emissione dello scontrino di avvenuta sterilizzazione, invece, possono utilizzare autoclavi in classe “N” più semplici o sterilizzatrici a calore secco. In entrambe, gli strumenti da sterilizzare non vanno imbustati precedentemente. L’autoclave deve essere sottoposta a regolare manutenzione così come indicato dal fabbricante nel manuale d'uso e, se non indicato, almeno una volta ogni 3 anni. Per quanto riguarda la sterilizzazione di dispositivi termolabili(non resistenti al calore) è concesso l’utilizzo di prodotti specifici, liquidi o in polvere, in grado di sterilizzare a freddo.
Carico dell'autoclave
Per le operazioni di carico dell’autoclave è importante seguire alcune semplici regole:
non sovrapporre il materiale impilandolo
non ostruire lo scarico dell’autoclave
non coprire la zona dei filtri e delle valvole dei cestelli
evitare che le buste tocchino le pareti interne della camera di sterilizzazione
Le buste per la sterilizzazione utilizzate per il confezionamento
degli strumenti vanno disposte di “taglio” (in posizione tale da essere parallele al fluire del vapore) adagiate l’una alle altre senza pressarle e con la parte porosa rivolta verso l'alto, utilizzando gli appositi vassoi forati per contenerle, molto importante è non sovraccaricare l’autoclave.
Collocare gli oggetti cavi e pesanti nel piano inferiore.
A questo punto occorre inserire i test di controllo chimici e/o biologici all'interno della camera prima di chiudere la porta ed avviare il ciclo di sterilizzazione.