- Igiene e sicurezza
- 1 likes
- 19612 views
Il modo migliore per uccidere i microbi è attraverso il "calore", in quanto distrugge le loro proteine e gli enzimi presenti in essi. Come gia approfondito nel post "La sterilizzazione degli strumenti in autoclave", quando il processo di sterilizzazione viene eseguito con vapore saturo, cioè ad alta pressione attraverso l'acqua (vapore), viene chiamato sterilizzazione a calore umido. Al contrario, quando viene eseguito ad alte temperature in condizioni asciutte, la sterilizzazione viene definita "a calore secco". Nonostante che la sterilizzazione con vapore saturo rappresenti la metodica d'elezione per lo strumentario, per la sua praticità, economicità, efficacia e soprattutto per la sua rintracciabilità, la sterilizzazione a calore secco, scoperta molto prima, rimane una altrettanto valida metodica per una grande parte di strumenti e di settori.
In cosa consiste la sterilizzazione a calore secco
La sterilizzazione a calore secco è una delle più antiche tecniche di sterilizzazione utilizzata per sterilizzare la vetreria e altre attrezzature. Con questo metodo, si scalda l'aria ad alta temperatura in modo che il calore viene assorbito dall'area che circonda lo strumento e di conseguenza riscaldi lo strumento stesso fino a raggiungere la sterilizzazione. Il processo è sterilizzante in quanto, in queste condizioni, viene provocata l'ossidazione delle componenti cellulari degli eventuali microbi presenti causandone la morte. Il tempo può variare da 1 ora a 2 ore, e la temperatura da 180 ° C a 200° C , a seconda della tipologia e della quantità degli oggetti inseriti. La temperatura è superiore al processo di sterilizzazione a calore umido quindi ci sono materiali che non possono essere sterilizzati con questo metodo per non subire alterazioni e/o bruciature. Sebbene questo metodo richieda più tempo rispetto alla sterilizzazione a calore umido a causa dell'assenza di acqua, è necessaria un'elevata energia per rompere i legami peptidici delle proteine presenti nei microbi.
La sterilizzatrice a calore secco
Per effettuare la sterilizzazione a calore secco ci si avvale di uno strumento simile ad un fornetto chiamato sterilizzatrice a calore secco ( o stufa a secco) o forno Pasteur. E' un apparecchiatura piuttosto leggera, facilmente installabile (ha bisogno solo di una presa di corrente), ed il suo utilizzo è molto semplice. Per praticare la sterilizzazione a calore secco bisogna comunque rispettare tutti i passaggi della procedura di sterilizzazione variandone alcuni rispetto a quella con l'autoclave. In questo caso infatti non potremo imbustare gli strumenti e l'unico metodo di tracciabilità dell'avvenuta sterilizzazione è il Nastro indicatore per sterilizzazione a calore secco.
Vantaggi e svantaggi della sterilizzazione a calore secco rispetto a quella con vapore saturo
I vantaggi principali di una sterilizzatrice a calore secco sono senza dubbio economici, difatti il basso costo, la semplicità d'installazione e manutenzione sono notevolmente inferiori rispetto ad un'autoclave. Inoltre, poiché lo strumento rimane asciutto dopo la sterilizzazione, non vi sono possibilità di corrosione. Gli svantaggi della sterilizzazione a calore secco invece possiamo definirli di natura quantitativa e di sicurezza. Come già detto, la sterilizzazione a calore secco può sterilizzare solo strumenti e oggetti che resistano a temperature superiori ai 180° per tempi prolungati. In questo modo si escludono quasi tutte le plastiche, il cotone, ma anche gli oggetti composti da metalli più "deboli" dell'acciaio inox. Poi richiede più tempo per la sterilizzazione e l'esposizione a temperature più elevate può essere dannosa per lo strumento. Inoltre, come già detto, non ci sono molti metodi di certificazione dell' avvenuta sterilizzazione a parte di un tipo di indicatore di sterilizzazione a nastro.
Per cosa non è indicata la sterilizzazione a calore secco
Come già detto in precedenza questo tipo di sterilizzazione non può essere applicata a tutti i tipi di oggetti. Esclusi già i materiali termolabili, ci sono strumenti che difficilmente possono essere correttamente sterilizzati con questa metodica. In principal modo parliamo di materiali denominati: Corpi porosi: Materiali semplici o composti che possono assorbire i fluidi (tessuti, camici, garze, medicazioni, ecc…) - Corpi cavi: Materiali o dispositivi con cavità, ostruzioni ecc…(cannule, tubi, turbine, manipoli, dispositivi con fori ciechi, etc.)