- Salute e benessere
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Gli esfolianti enzimatici sono una categoria particolare di esfolianti, non agiscono per sfregamento come quelli meccanici(scrub, gommanti, etc.) di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, ma agiscono con un azione enzimatica dovuta alla presenza appunto di enzimi come la PAPAINA, enzima proteolitico ad azione selettiva, ovvero capace di legarsi alle cellule cornee in fase di sfaldamento o già danneggiate, rispettando la fisiologia naturale della cute.
COSA E’ UN ESFOLIANTE ENZIMATICO?
I prodotti enzimatici, vengono impiegati in ambito dermatologico per la cura di alcuni disturbi della pelle come acne, ipercheratosi, psoriasi, etc.., ma anche in cosmetica per il trattamento e la prevenzione degli inestetismi cutanei più diffusi quali: rughe, macchie senili, lentiggini, smagliature, xerosi o secchezza cutanea, macchie della pelle lasciate dalla gravidanza ecc.. I prodotti esfolianti e la cosmetica in generale non sono riservati solo al mondo femminile, anche gli uomini, notoriamente restii alle cure estetiche, possono beneficiare dall'applicazione regolare di questi cosmetici. Infatti gli uomini sono predisposti ad una maggiore attività sebacea della pelle, di conseguenza maggiormente soggetta alle impurità cutanee, alla follicolite e all'acne rispetto a quella femminile; inoltre, con l'esfoliazione del viso, non solo la pelle potrà apparire più levigata, ma esporrà anche i peli posizionati all’interno dei follicoli piliferi che consentiranno una rasatura migliore.
Cosa contengono gli esfolianti enzimatici?
All’interno degli esfolianti enzimatici, troviamo enzimi proteolitici ad azione selettiva tipo la PAPAINA, presente nel succo della papaya (Carica papaya), albero originario del Brasile e del Messico. Dal punto di vista funzionale, è un analogo vegetale della pepsina umana (enzima secreto dallo stomaco per digerire le proteine alimentari).
Origini e utilizzi della Papaina
La papaina si ottiene operando delle raschiature o delle incisioni superficiali sui frutti acerbi; il succo lattiginoso che fuoriesce viene quindi raccolto in appositi recipienti, fatto coagulare per agitazione e lasciato essiccare al sole. Si ottiene così una polvere granulare o amorfa, bianca o grigiastra, contenente enzimi proteolitici in concentrazioni variabili. Sin da tempi remoti, l'attività proteolitica della papaina è stata sfruttata dalle popolazioni indigene del Sud America per ammorbidire le carni. Non a caso, in tempi in cui il frigorifero era ancora un sogno, in tali regioni gli alimenti carnei venivano conservati avvolgendoli con cura in foglie di papaya. Oggi la papaina viene largamente utilizzata nel settore alimentare, dove rientra - spesso associata ad altri fermenti vegetali come la bromelina e la ficina - in preparati per ammorbidire la carne e chiarificare le bevande. Questi enzimi, comunque, non riescono a penetrare in profondità , motivo per cui quando la bistecca ha un certo spessore riescono ad ammorbidirla soltanto in superficie. Per agire e quindi svolgere la funzione cheratolitica, ha bisogno di un substrato (cheratina) danneggiata o in fase di sfaldamento di una temperatura di circa 38°, e di un pH basico. I preparati a base di enzimi sono molto particolari per cui è meglio che vengano usati in istituti di bellezza, da personale esperto quale l’estetista. Mentre nella quotidianità possiamo scegliere tra una vasta gamma di prodotti cosmetici, soprattutto esfolianti di tipo meccanico come ad esempio lo scrub gel al cetriolo e mandorle dolci, oppure tipo la crema levigante corpo ai noccioli di albicocca, facilmente reperibili in commercio e di facile utilizzo.